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La casa del tempo sospeso

Tanabrus's review
Jan 06, 12

5 of 5 stars

Ho impiegato diversi giorni a leggere questo libro, malgrado fossi in vacanza. Nelle pause durante la lettura, alla fine, mi sono scoperto a parlare come uno dei personaggi, Tabaqui.
Ed è stato il segnale di quanto il libro mi stesse prendendo.

Un libro che rimane attaccato, anche dopo la lettura.
Un libro che è realtà e fantasia, e non si capisce bene dove termini la prima e cominci la seconda.

Onestamente non saprei come parlarne, di questo libro.
Della parte reale, con il vecchio edificio abbandonato che funge da istituto per bambini con problemi fisici e mentali?
Della crudeltà tipica dei bambini, di come si sono divisi in branchi, di come per loro esista solo la Casa e temano l'esterno, l'Esteriorità? Di come abbiano creato Leggi proprie, Miti e Leggende tutte loro? Di come tutti nella Casa vengano chiamati solo con i soprannomi?

O della parte onirica, della Casa che sembra viva e dotata di vita propria? Di Cieco che, pur non vedendo, pare in sintonia con la Casa, parte di essa? Dei Saltatori e dei Camminatori, che pare possano attraversare il velo della realtà entrando in un mondo parallelo? Del Bosco dove si sentono al sicuro, e che compare intorno a chi di loro è dotato e in grado di vederlo?
Dell'angelo in grado di guarire e uccidere con il pensiero?
Di Sfinge in grado di leggere nei ricordi delle altre persone, e di influenzarle?
Dei vaneggiamenti di Tabaqui, folle e sciamano, delle magie presunte che non si saprà mai quanto fossero giochi di bambini e quanto realtà?
Della saggezza di anime invecchiate in altri mondi e racchiuse in corpi più giovani di loro, corpi che si sono lasciati alle spalle al momento di andare dall'altra parte e che al ritorno hanno ritrovato immutati?
Delle Notti più lunghe, che non terminano mai fino a quando i disastri che devono accadere non sono divenuti realtà?
Delle Notti delle Fiabe, quando fingendo di raccontarsi sogni e storie ci si può rivelare gli oscuri segreti della Casa che altrimenti non si possono mai, mai raccontare?

O magari dei personaggi.
Del realista e disilluso Fumatore, cacciato dai Fagiani e finito nel quarto gruppo, mosca bianca in mezzo a gente che si conosce da anni e che si comprende senza parlare.
Di Cieco, l'impertutabile capobranco, parte della casa, a conoscienza di ogni segreto.
Di Sfinge, di cui osserviamo con dei flashback l'arrivo alla Casa e i primi tempi lì dentro, che spesso pare più importante per il branco e la Casa dello stesso Cieco.
Di Tabaqui, folle e ossessivo, incapace di camminare e di stare zitto, sciamano della casa.
Di Avvoltoio, con il suo fardello ombroso e l'aspetto terrificante.
Di Macedone, e delle sue passate identità, dei suoi poteri e dei suoi segreti.
Di Lord, schizofrenico e sulla sedia a rotelle, bellissimo e inconsapevole di esserlo.
Del defunto Lupo, dell'irascibile Nero, della materna Rossa, della saggia Ondina, della pazza Pantegana.
Di Ralph Primo, l'unico educatore che davvero intuisca cosa accade realmente nella casa.

E mentre seguiamo la storia nel presente grazie a Fumatore e a Tabaqui, mentre assistiamo alla crescita di Sfinge e Cieco nel passato cercando di capire come il piccolo Grillo si è tramutato nella Sfinge, chi dei gemelli è diventato l'Avvoltoio, e più in generale come si sono evoluti i vari bambini del passato, divenuti gli Anziani del presente, ci avviciniamo sempre di più alla fine del libro.
Al Congedo, alla fine della permanenza nella Casa per gli Anziani, i bambini divenuti ormai maggiorenni, un evento che si ripete ogni sette anni e che scatena forze misteriose, crisi, morti, sparizioni.

Cosa accade durante i Congedi? Cosa è realmente la Casa? Esiste davvero il Bosco, esiste davvero l'altro mondo? Cosa è reale e cosa è immaginato?

Un libro bellissimo, scritto ottimamente.
Molto lungo, ma la lunghezza non si avverta minimamente.


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